La VA, insieme al professor Nino Franzoni, ha dedicato un'esercitazione alla reinterpretazione del famoso gioco di Enzo Mari.
Ogni studente ha ripensato alle figure del puzzle del designer e ha proposto un nuovo prototipo con l’impiego di oggetti differenti come le lettere dell’alfabeto, sagome di città, numeri e frutta, ecc.
16 Animali è un puzzle componibile progettato da Enzo Mari nel 1956 e venduto da Danese, azienda milanese di arredamento e design, a partire dal 1957. Ad oggi viene prodotto in tiratura limitata a 200 pezzi l'anno. È composto da una struttura multipla a incastro, ricavata da un'unica tavola rettangolare di legno, raffigurante varie sagome di animali.
La creazione di questo gioco fu influenzata, come altri suoi lavori successivi, dalla sua amicizia con il designer Bruno Munari, conosciuto durante gli anni ‘50, grazie alla partecipazione di Mari nel gruppo dell’Arte cinetica. Il gioco fu commissionato al designer nel 1956, dall’azienda Danese.
Mentre studiava i giochi scandinavi in legno, Mari fu affascinato dall’idea di creare un serraglio di animali distinti da un'unica linea. Ad influenzarlo fortemente erano stati la rigorosità del pensiero razionalista così come gli aspetti fondamentali della psicologia della Gestalt. Egli mirava a creare un design minimalista che incorporasse il massimo significato con il minimo delle componenti, ispirandosi essenzialmente a forme naturalistiche e trasformandole in simboli.
Non c'è un forte simbolismo in questo oggetto, le figure sono una stilizzazione delle sagome di diversi animali. Il designer non mirava ad attribuire un significato specifico ad ognuno, bensì a far percepire il gioco nella sua interezza. Si tratta di un puzzle che si costruisce in tre dimensioni, senza una soluzione corretta poiché lo scopo è unicamente quello di divertire e lasciare spazio all'immaginazione dell'utente.
Qui i progetti di Elena e Francesca.
