L’incarico affidato dal professor Nino Franzoni agli studenti di VA era quello di progettare un accampamento notturno all’aperto in montagna a disposizione di tutti gli escursionisti.
Con il termine "bivacco" ci si riferisce anche a una struttura incustodita ad uso degli alpinisti per rifugio e per pernottamento. Tipica delle società basate sul nomadismo e sulla pastorizia, la pratica del bivacco è stata utilizzata nelle campagne militari e nell’alpinismo.
Il termine si fa derivare dal francese “bivouac” e probabilmente dal tedesco “bei” e “Wache” (di guardia e in allerta).
Per realizzare un luogo accogliente per tutti i visitatori gli studenti hanno realizzato una struttura che comprendesse una zona notte e una zona che comprendesse un angolo cottura. La pianta ha assunto qualsiasi forma lo studente desiderasse come rettangolare, circolare, quadrangolare, ma purché non superasse una dimensione prestabilita di 10mq.
L’obiettivo era di far sì che questo bivacco comunicasse con la natura rendendolo il più confortevole possibile. Per realizzare questo importante obiettivo gli studenti si sono basati sull’ecosostenibilità per limitare l’impatto ambientale trovando diversi metodi di approccio.
Ecco i progetti di Martina, Giulia, Beatrice e Gaia.
