Il progetto di recupero di una chiesa sconsacrata, realizzato degli studenti di VA, guidati dal professor Nino Franzoni, nasce da un’analisi attenta della topografia del luogo e dalla volontà di integrare il progetto architettonico alla topografia del lotto. Attraverso l’espediente di “leggere” trasformazioni topografiche si inserisce il volume nel luogo, si modella il terreno che diventa componente architettonica interagendo con il volume e con gli spazi interni.
Il progetto, oltre a soddisfare il programma e le esigenze culturali, prevede l’utilizzo di servizi e attrezzature della struttura come l’aula laboratorio per rappresentazioni teatrali o canore, la sala conferenze, la sala per le premiazioni, il bookshop, biglietteria informazioni, la caffetteria e gli uffici con ingressi separati garantiscono l’autonomia delle varie parti.
La soluzione architettonica adottata è quella di riadattare una chiesa sconsacrata che appartiene al periodo artistico romanico-gotico. Il posizionamento e l’orientamento della chiesa riflette i criteri dell’architettura solare per la migliore esposizione possibile, considerando il rapporto tra manufatto, caratteristiche naturali e antropiche del sito ed esposizione solare.
Molti spazi della chiesa sono trasformativi, si adattano alle necessità attraverso arredi componibili, pareti mobili, tende. Gli spazi di distribuzione sono pensati come spazi abitabili e per attività.
Il bookshop non solo viene inteso come luogo specifico per acquistare i libri dell'evento della giornata ma anche per il raccoglimento, la riflessione, la lettura.
Area che permette soluzioni flessibili per lo svolgimento di attività differenziate: creare, presentare, collaborare, discutere, elaborare, esplorare.
La proposta progettuale, sia in termini materici che tecnologici, presenta notevoli vantaggi nei riguardi della durabilità della costruzione. Questi materiali facilmente accessibili facilitano la manutenzione dell’edificio abbassandone i costi.
Guarda i progetti di Giulia e Beatrice.
