All'interno dell'anno scolastico 2012/2013 il Liceo Artistico Foppa ha avviato, in forma sperimentale, ad una novità didattica unica a livello nazionale per un istituto di scuola superiore. Si tratta di un modo alternativo di proporre la materia denominata "architettura" che, quest'anno è stata insegnata in duplice idioma: italiano e cinese.
L'esigenza di innovare stando al passo con i tempi, per dare ai giovani maggiori opportunità di lavoro, è infatti emersa dalle parole dell'amministratore delegato rag. Giovanni Lodrini a giugno, nell'incontro di chiusura dell'anno scolastico 2012, pienamente accolte dalla preside del Liceo Foppa prof.ssa Elena Panteghini. In quell'occasione l'amministratore ricordò l'esigenza, sempre più impellente, di guardare oltre la consueta metodica didattica, rilanciando con coraggio e ambizione nuove metodologie formative, più vicine alla reale società odierna e a quella che, per i nostri studenti, sarà la realtà lavorativa del più prossimo futuro.
Da questi presupposti ha preso forma l'idea di sperimentare una nuova via, all'interno di una delle materie più importanti del piano di studi del liceo artistico: il disegno architettonico. Il prof. Raffaele Galli ha quindi proposto alla classe IV, sezione A, un confronto operativo fra il metodo tradizionale della progettazione occidentale e la prassi del disegno architettonico attuale cinese e del più antico feng shui orientale.
Ma perché proprio la Cina? In primis, perché l'economia cinese sta, ormai da qualche anno, crescendo a ritmi elevatissimi e sono molte le aziende bresciane che hanno rapporti commerciali con il "gigante asiatico", rendendo sempre più opportuno preparare i nostri giovani a rapportarsi con quella realtà; in seconda battuta, e in modo più specifico, perché la Cina è oggi il più grande mercato dell'arte, con una percentuale che va oltre il 30% a livello mondiale e proventi che hanno raggiunto la cifra record di quasi 12 miliardi di dollari nel 2011.
Ad affiancare il prof. Galli in questa operazione di "piccola rivoluzione didattica" è stata la dott.ssa Laura Mombelli, giovane laureata in Lingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell'Asia Orientale presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, con alle spalle un'esperienza di insegnamento presso la Capital Normal University di Pechino. Il suo compito è stato di dare agli allievi nozioni base di cinese tecnico e di tradurre i termini della nomenclatura progettuale, per la redazione di elaborati grafici in cinese.
L'operazione è stata infine allargata al continente asiatico, con una referente direttamente in Cina: l'architetto Stephanie Veanca Ho. Si tratta di un'ex studentessa dell'Istituto delle Madri Canossiane di Hong Kong, complesso scolastico che ha già ospitato il prof. Galli nel 2011, con il quale era rimasto in ottimi rapporti.
La richiesta di collaborazione e scambio culturale tra Liceo Artistico Foppa di Brescia e Canossian Institute di Hong Kong è stata accolta con curiosità ed entusiasmo, ma soprattutto con la piena disponibilità dell'arch. Veanca Ho a supportare il lavoro degli studenti italiani, grazie all'interessamento di madre Alma Allieri. E' stato così fornito ai ragazzi materiale didattico e sono stati seguiti via internet in ogni step, fino alla condivisione, da parte dell'architetto cinese, dei giudizi conclusivi sugli elaborati progettuali.
È stata anche l'occasione per parlare agli studenti di madre Lucia Cupis, pioniera delle missioni in Cina, che nel lontano 1860 partì da Brescia alla volta di Hong Kong, per fondarvi la prima missione femminile in quelle terre lontane che, all'epoca, richiedevano circa un mese e mezzo di durissima navigazione. Figura di spicco nella storia della missionarietà bresciana, madre Lucia Cupis ha gettato le basi di quello che oggi è il grande istituto scolastico canossiano, nel quale l'architetto Veanca Ho si è formata.
Nelle intenzioni dei promotori l'operazione non è stata soltanto un arricchimento culturale limitato alla disciplina, ma si è trattato di stimolare gli alunni ad un allargamento dei propri orizzonti mentali, con la possibilità di aprire lo sguardo verso un mondo che si rivela una grande opportunità, che la tecnologia ha reso piccola e accessibile. Si è trattato di mostrare come si possa lavorare nel piccolo dell'aula scolastica con un collegamento intercontinentale, con una nuova lingua che è possibile da comprendere (oggi sempre più importante a livello globale) e con inediti strumenti ideologici e culturali, per crescere e diventare gli artisti di domani.
