NOTTE BIANCA TRA LUCI E COLORI - In centro «by night», festa per migliaia. Una folla di bresciani si è riversata ieri sera per vie e piazze dando vita ad un allegro assedio tra spettacoli e attrazioni
Notte di luci e di luna piena. Notte di musica, di artisti e di scrittori.
Tutto racchiuso nel lungo lasso temporale, dal tramonto all’alba, in cui Brescia ha celebrato la sua «Notte Bianca» dell’Arte e della Cultura. Per una manciata di ore, la nostra città è stata un po’ come Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Madrid, Toronto e Miami. Come le metropoli, insomma, che in Europa e dall’altra parte del pianeta hanno traghettato cittadini e turisti alle prime ore del mattino, in una maratona di mostre, musei e gallerie d’arte aperti, concerti, installazioni, spettacoli teatrali e di danza.
La città «che non dorme mai» ha davvero conquistato i bresciani che, da ieri sera fino a tarda notte hanno affollato ogni angolo, piazza e via della Leonessa d’Italia. Letteralmente presi d’assalto, per un colpo d’occhio d’insieme davvero suggestivo. Non sarà necessario attendere i dati ufficiali - è bastato vedere per ore la folla che passeggiava per il centro storico - per parlare di successo per la formula della Notte Bianca.
Là, dove il tempo si è fermato
All’ombra del palazzo comunale, l’assessore alla Cultura, Andrea Arcai e altri colleghi della Giunta, hanno dato ufficialmente il via al viaggio nel cuore della città, illuminata dal disco lunare. Assente giustificato, a causa dell’influenza, il sindaco Adriano Paroli, che però ha seguito la manifestazione che è stata interamente trasmessa in diretta dall’emittente Teletutto. In piazza Loggia, così come nel cuore cittadino racchiuso tra il Broletto, piazza Vittoria, il Teatro Grande, piazza Rovetta e la chiesa di San Giovanni, protagonista è stato lo scorrere del tempo, uno dei quattro temi, con la Luce, la Parola e la Vita Moderna che hanno fatto da filo conduttore alla Notte Bianca.
Lo hanno raccontato, in piazza Loggia, i pittori, gli scultori, i caricaturisti, i performers e gli artisti dei nuovi media, impegnati pure nella realizzazione, estemporanea, di opere d’arte, ai capannelli di giovani, coppie e famiglie che li osservavano incuriositi e affascinati.
Ma il tempo lo ha scandito soprattutto lo splendido orologio cinquecentesco collocato davanti alla Loggia e aperto eccezionalmente al pubblico in occasione della Notte Bianca. L’orologio, uno dei rarissimi meccanismi astronomici dell’epoca ancora funzionanti, ha richiamato moltissime persone. «Le visite guidate sono iniziate attorno alle 20, ma la gente già dalle 19.30 mi ha chiesto se era possibile iniziare la visita», raccontava la giovane hostess che accoglieva i visitatori all’ingresso della Torretta dell’Orologio. E che ha accompagnato una lunga fila di spettatori per ore. Dalla torretta che ospita il prezioso meccanismo al Broletto, la distanza è pochissima.
Ma già dalle 21, ora d’inizio della maggior parte degli spettacoli, non era più possibile camminare a passo spedito. Nel palazzo che si affaccia su piazza Duomo, gremita di gente, la suggestione del tempo è stata ricreata da un evento di danza contemporanea della Compagnia Lyria, con ballerine di bianco vestite nella luce azzurrata e soffusa dell’antico cortile.
Lo spettacolo delle parole dell’arte
La parola, in una serata evento dedicata all’arte e alla cultura, non poteva che essere quella degli artisti. Dei pittori cui la Biblioteca Queriniana, nella versione «notturna» proposta ai bresciani con altri musei cittadini aperti, ha dedicato una mostra tra gli scaffali che custodiscono antichi manoscritti. Dello scrittore Massimo della Giovanpaola, che in piazzetta Vescovado ha parlato del suo libro, «La figlia di Modì». Proprio la piazzetta, in cui si sono esibiti anche i Beatops, ieri sera pareva rappresentare una sorta di crocevia tra i quadrilateri tematici della Notte Bianca.
Moltissima gente sostava accanto alla fontana prima di immettersi nel reticolo di vie, in primis via Musei, che portano al Museo di Santa Giulia, al Capitolium e a piazza del Foro, dove si concentravano gli eventi dedicati alla vita moderna.
Tra le vestigia del Capitolium - affollatissimo lo spazio allestito, con il palcoscenico e un grande schermo, tra le testimonianze archeologiche della Brescia romana - si sono esibiti Francesco Renga, Chiara Canzian e Maya, la giovane cantante che ha interpretato l’inno ufficiale della Notte Bianca (vedi più sotto).
Note luminose per la grande festa
Ma nell’aria risuonavano ieri sera anche altre note come quelle eseguite, nella chiesa di Santa Maria del Carmine, dalla Brixia Symphony Orchestra diretta dal maestro Giovanna Sorbi. Note luminose, in onore di uno dei quattro temi protagonisti della notte, la luce. Salutata, pure, dalla splendente luna piena.
Paola Gregorio Nel fotoservizio di Gabriele Strada per Eden, alcune delle attrazioni della lunga Notte Bianca: in alto, una suggestiva installazione al quadriportico di piazza Vittoria.
Al centro uno scorcio di piazza Loggia: sotto il palazzo municipale, numerosi artisti hanno fatto a gara a ritrarre la curiosa immagine della piazza affollata.
Luci e colori hanno accompagnato da ultimo nel cortile del Broletto una applauditissima esibizione di danza.
Tutto racchiuso nel lungo lasso temporale, dal tramonto all’alba, in cui Brescia ha celebrato la sua «Notte Bianca» dell’Arte e della Cultura. Per una manciata di ore, la nostra città è stata un po’ come Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Madrid, Toronto e Miami. Come le metropoli, insomma, che in Europa e dall’altra parte del pianeta hanno traghettato cittadini e turisti alle prime ore del mattino, in una maratona di mostre, musei e gallerie d’arte aperti, concerti, installazioni, spettacoli teatrali e di danza.
La città «che non dorme mai» ha davvero conquistato i bresciani che, da ieri sera fino a tarda notte hanno affollato ogni angolo, piazza e via della Leonessa d’Italia. Letteralmente presi d’assalto, per un colpo d’occhio d’insieme davvero suggestivo. Non sarà necessario attendere i dati ufficiali - è bastato vedere per ore la folla che passeggiava per il centro storico - per parlare di successo per la formula della Notte Bianca.
Là, dove il tempo si è fermato
All’ombra del palazzo comunale, l’assessore alla Cultura, Andrea Arcai e altri colleghi della Giunta, hanno dato ufficialmente il via al viaggio nel cuore della città, illuminata dal disco lunare. Assente giustificato, a causa dell’influenza, il sindaco Adriano Paroli, che però ha seguito la manifestazione che è stata interamente trasmessa in diretta dall’emittente Teletutto. In piazza Loggia, così come nel cuore cittadino racchiuso tra il Broletto, piazza Vittoria, il Teatro Grande, piazza Rovetta e la chiesa di San Giovanni, protagonista è stato lo scorrere del tempo, uno dei quattro temi, con la Luce, la Parola e la Vita Moderna che hanno fatto da filo conduttore alla Notte Bianca.
Lo hanno raccontato, in piazza Loggia, i pittori, gli scultori, i caricaturisti, i performers e gli artisti dei nuovi media, impegnati pure nella realizzazione, estemporanea, di opere d’arte, ai capannelli di giovani, coppie e famiglie che li osservavano incuriositi e affascinati.
Ma il tempo lo ha scandito soprattutto lo splendido orologio cinquecentesco collocato davanti alla Loggia e aperto eccezionalmente al pubblico in occasione della Notte Bianca. L’orologio, uno dei rarissimi meccanismi astronomici dell’epoca ancora funzionanti, ha richiamato moltissime persone. «Le visite guidate sono iniziate attorno alle 20, ma la gente già dalle 19.30 mi ha chiesto se era possibile iniziare la visita», raccontava la giovane hostess che accoglieva i visitatori all’ingresso della Torretta dell’Orologio. E che ha accompagnato una lunga fila di spettatori per ore. Dalla torretta che ospita il prezioso meccanismo al Broletto, la distanza è pochissima.
Ma già dalle 21, ora d’inizio della maggior parte degli spettacoli, non era più possibile camminare a passo spedito. Nel palazzo che si affaccia su piazza Duomo, gremita di gente, la suggestione del tempo è stata ricreata da un evento di danza contemporanea della Compagnia Lyria, con ballerine di bianco vestite nella luce azzurrata e soffusa dell’antico cortile.
Lo spettacolo delle parole dell’arte
La parola, in una serata evento dedicata all’arte e alla cultura, non poteva che essere quella degli artisti. Dei pittori cui la Biblioteca Queriniana, nella versione «notturna» proposta ai bresciani con altri musei cittadini aperti, ha dedicato una mostra tra gli scaffali che custodiscono antichi manoscritti. Dello scrittore Massimo della Giovanpaola, che in piazzetta Vescovado ha parlato del suo libro, «La figlia di Modì». Proprio la piazzetta, in cui si sono esibiti anche i Beatops, ieri sera pareva rappresentare una sorta di crocevia tra i quadrilateri tematici della Notte Bianca.
Moltissima gente sostava accanto alla fontana prima di immettersi nel reticolo di vie, in primis via Musei, che portano al Museo di Santa Giulia, al Capitolium e a piazza del Foro, dove si concentravano gli eventi dedicati alla vita moderna.
Tra le vestigia del Capitolium - affollatissimo lo spazio allestito, con il palcoscenico e un grande schermo, tra le testimonianze archeologiche della Brescia romana - si sono esibiti Francesco Renga, Chiara Canzian e Maya, la giovane cantante che ha interpretato l’inno ufficiale della Notte Bianca (vedi più sotto).
Note luminose per la grande festa
Ma nell’aria risuonavano ieri sera anche altre note come quelle eseguite, nella chiesa di Santa Maria del Carmine, dalla Brixia Symphony Orchestra diretta dal maestro Giovanna Sorbi. Note luminose, in onore di uno dei quattro temi protagonisti della notte, la luce. Salutata, pure, dalla splendente luna piena.
Paola Gregorio Nel fotoservizio di Gabriele Strada per Eden, alcune delle attrazioni della lunga Notte Bianca: in alto, una suggestiva installazione al quadriportico di piazza Vittoria.
Al centro uno scorcio di piazza Loggia: sotto il palazzo municipale, numerosi artisti hanno fatto a gara a ritrarre la curiosa immagine della piazza affollata.
Luci e colori hanno accompagnato da ultimo nel cortile del Broletto una applauditissima esibizione di danza.